I cambiamenti più significativi di Internet hanno preso il via 20 anni fa: dall’istruzione all’intrattenimento, dal commercio alla comunicazione, passando per settori come quello dell’immobiliare e del turismo che parevano quasi immuni alla novità.
Proprio il settore del turismo, invece, è stato letteralmente stravolto dalle opportunità delle nuove tecnologie. Non soltanto infatti è arrivata la possibilità di organizzare le proprie vacanze in modo autonomo, prenotando spostamenti e soggiorni, ristoranti e musei dal computer di casa (e poi dal telefono!), ma l’esperienza di viaggio è arrivata direttamente a casa nostra.
VR e industria del turismo
La Realtà Virtuale sta cambiando il turismo in modo radicale: se tutto questo sembra esagerato, è soltanto perché la trasformazione è appena cominciata. Pensiamo soltanto a quando andiamo a prenotare una stanza in albergo oppure una casa vacanze: immaginiamo di poter fare un tour virtuale delle stanze, delle case, delle zone in cui vogliamo prenotare il nostro soggiorno. Oppure facciamo una capatina virtuale nelle spiagge nei dintorni, nei locali in centro, nei paesini intorno, nei borghi medievali in collina…
Realtà e Realtà Virtuale
L’industria della VR ha fatturato nel 2016 quasi 1 milione di dollari. Nel 2018 la cifra è crollata e meno di un terzo. Se le previsioni di vendita dei dispositivi di visori VR erano di 1 miliardo di strumenti venduti, le industrie del settore hanno dovuto abbassare le loro ambizioni. La colpa? Proprio dei servizi offerti dalla VR, ritenuti costosi, scomodi, ripetitivi e banali. Un po’ come è successo con la TV 3D qualche anno fa. Il problema, forse nasce da un fraintendimento: la VR non può sostituire la realtà, ma può espanderla.
La VR nel settore del turismo
Che la VR non possa sostituire la realtà, ma soltanto espanderla, è un concetto che l’industria del turismo ha recepito molto bene. La VR infatti non è mai stata pensata come sostitutiva dell’esperienza fisica di viaggio, bensì utilizzata per migliorare alcuni servizi, come quello delle prenotazioni, oppure in casi speciali come supplente di un’esperienza che fisicamente non si poteva proprio fare: pensiamo alla visita di un museo dall’altra parte del mondo per chi non può permettersi di viaggiare.
A che cosa serve la VR nel turismo?
Nel settore dei viaggi e del turismo, la VR fornisce quindi un’opzione in più, un servizio migliore: possiamo provare, prima di comprare. Possiamo vedere con i nostri occhi, anche senza toccare con mano. Possiamo sperimentare una camera d’albergo grazie alla natura immersiva della VR, fare un giro nel centro della città e assumere in prima persona le informazioni che prima delegavamo alle agenzie, alle foto delle strutture o alle recensioni degli altri clienti. Una cosa mica da poco!
La VR per le esperienze che non possiamo fare fisicamente
Come dicevamo prima, ci sono alcune esperienze che proprio non possiamo fare fisicamente, che però possiamo vivere in maniera virtuale: pensiamo alle persone portatrici di handicap, che non possono risalire una montagna o immergersi nell’oceano. Ma anche, più semplicemente, a chi non se la sente di arrivare a trenta metri di profondità sott’acqua. O ancora a chi non vuole o non può scalare una montagna, guadare un fiume, pagare un biglietto aereo per attraversare il Pianeta.
Pensiamo, infine, a un viaggio nello Spazio. Ecco le potenzialità della VR.
I 4 sport più popolari durante la pandemia
Sport e pandemia non vanno d’accordo, l’abbiamo capito. Se da una parte è assurdo, perché proprio lo sport aiuta a restare in salute senza ammalarsi, dall’altra è vero che molte attività sportive sono a rischio di contagio, soprattutto quando parliamo di sport di squadra. Gli sport che possiamo pratica o seguire durante la pandemia Se […]